16 Maggio 2017 - 9.56

VICENZA CALCIO – Tesoro: “Piazza disonorata, sono molto dispiaciuto. Non ci sarà abbandono”

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VICENZA CALCIO – Parla il ds Tesoro: “Sono molto dispiaciuto, abbiamo disonorato la piazza. Il futuro? Non vedo segnali di abbandono”.

“Sono molto dispiaciuto per l’esito della stagione, le premesse erano già state negative dall’inizio e c’è tanto rammarico perché questa è una piazza importante e non siamo riusciti ad onorarla come era giusto fare. Anzi, con tante prestazioni la abbiamo disonorata. È giusto prendersi delle responsabilità e per quel che mi riguarda sono venuto qui a prendermele”.
Esordisce così il ds del Vicenza Antonio Tesoro nella conferenza stampa organizzata nella serata di ieri al Menti. Visibilmente dispiaciuto, e non con un atteggiamento di circostanza, ci ha messo la faccia, ammettendo colpe ed elencando tutti i fattori (o quasi) che a detta sua hanno decretato una stagione tutta da dimenticare, culminata con la retrocessione (quasi) matematica in Lega Pro.

“Ebagua? Ha fatto 20 partite alla Pro Vercelli, tutt’altro che infortunato. Ha avuto un’infiammazione al mese di ottobre, è venuto da noi il 9 gennaio e non ha mai saltato un allenamento, risultando il migliore nelle prime tre partite. Questa pubalgia non era diagnosticabile. Il ragazzo giovedì scorso mi ha confermato piangendo che lui stava benissimo quando è arrivato – fa sapere il dirigente biancorosso – tranne poco prima della partita con la Salernitana che si è sentito male”.

Tesoro volge poi lo sguardo alle operazioni di mercato compiute in questa annata maledetta:
“Sul mercato estivo si potevano fare delle valutazioni differenti – osserva – anche se le valutazioni maggiori le abbiamo sbagliate sui calciatori che avevamo qui. Come nel caso di Galano e Raicevic. A gennaio, invece, abbiamo dato via Raicevic che a Bari ha fatto peggio di quanto fatto qui. E abbiamo preso Ebagua, che ha fatto meglio di lui. Abbiamo dato via Galano che invece a Bari ha fatto bene, ma abbiamo preso De Luca che ha dato un contributo superiore. Ultima operazione è stato Smith in uscita e Gucher al suo posto. Poi nei numeri, probabilmente, ci è mancato un altro attaccante. Rolando Bianchi? Bisoli lo voleva a febbraio e Bianchi era disposto a venire a Vicenza. E non era economicamente proibitivo. Su Bianchi, prima che andasse alla Pro Vercelli, il Presidente si informò e gli diedero un feedback totalmente negativo. Alla luce dei fatti, è stato sbagliato. Si poteva fare tutto molto meglio, ma il calcio è fatto di dinamiche. Alcune funzionano, altre sono devastanti”.

“L’anno scorso le dinamiche furono positive, quest’anno dall’inizio non lo sono state – sottolinea il ds – a cominciare dal primo giorno di ritiro. Abbiamo avuto chissà quanti infortuni in quel ritiro, Esposito e Zaccardo sono arrivati il 31 agosto e ci sono voluti due mesi per metterli in piedi. Il ritiro era già stato fissato con delle amichevoli impegnative, ma probabilmente lo staff non è stato in grado di adattare i carichi di lavoro con quegli impegni. Fabinho? Non pervenuto. Quando è arrivato, sia io che l’allenatore avevamo dato esito ampiamente positivo al suo arrivo, facemmo delle visite approfondite, anche alle vene causa dei suoi infortuni. Ma se supera le visite mediche e, purtroppo, non c’è mai stato, non ho la presunzione di essere dottore. Brighenti? La sua vicenda non ci ha fatto bene, è stato un altro episodio negativo. Poi ci fu il caso di Raicevic. D’Elia che voleva andare in Serie A, non perché stava male a Vicenza e aveva la valigia in mano. Galano voleva andare via. Tempi di mercato non consoni. E sono sbagli che paghi”.

Tesoro esprime altresì una posizione sulla scelta di far susseguire sulla panchina del Vicenza tre allenatori nella stessa stagione: “La squadra non era dell’avviso del ritorno di Lerda. Se non era giusto ad ottobre, era così anche ad aprile. Altrimenti non si cambiava”.
E sull’atteggiamento della squadra: “Mancava la personalità e scarsissimo attaccamento. So di sicuro che quando questa squadra ha provato a giocare a calcio ce l’abbiamo fatta. Ma non siamo stati fortunati e la fortuna aiuta gli audaci. E noi non siamo stati audaci.

“Il futuro? – si interroga infine il direttore sportivo -. Penso che non sia io la persona che deve parlare. C’è una finanziaria che detiene le quote del Vicenza, stabiliranno il da farsi e poi saranno loro a comunicare. Ad oggi non vedo segnali di allarmismo o di abbandono. Ma è quello che percepisco io. Il mio futuro? Io sto male, non è il momento di parlarne. Quando si retrocede le persone che hanno causato la retrocessione possono essere quelle giuste. La voglia di rivalsa alberga in ognuno di noi, però penso che la gente abbia bisogno di avere fiducia. E non so quanta fiducia possono avere su un gruppo appena retrocesso. Sono stati giorni brutti. Questa comunque è la piazza più bella di Serie B, per i tifosi e la storia. Mi sarei tagliato una mano per far bene qui, purtroppo non ci siamo riusciti. Ma la verità è che abbiamo fatto 41 punti e siamo terzultimi”, conclude Tesoro.

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