24 Settembre 2024 - 11.12

Vicenza – Centro islamico in corso San Felice: cittadini e politica sul piede di guerra

I residenti di Corso San Felice, a Vicenza, sono pronti a protestare contro l’apertura di un nuovo centro islamico che ospiterà oltre 600 fedeli. Come riporta il Giornale di Vicenza, il Comune ha espresso contrarietà, pur non potendo intervenire su accordi tra privati. L’amministrazione invita la comunità a sospendere la trattativa, assicurando che tutte le regole saranno rispettate.

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Una delegazione di Fratelli d’Italia ha incontrato l’imam per discutere le preoccupazioni dei residenti, tra cui la svalutazione degli immobili e la mancanza di parcheggi. Alessandro Benigno, di FdI, ha dichiarato che l’apertura del centro potrebbe aggravare i problemi di sicurezza in una zona già segnata da microcriminalità. Anche il capogruppo comunale Nicolò Naclerio ha chiesto l’intervento delle autorità, sottolineando che la moschea potrebbe influire negativamente sulla sicurezza e la qualità della vita nel quartiere.

L’assessora Cristina Balbi ha ribadito la contrarietà del Comune all’apertura del centro in un contesto residenziale, citando problemi urbanistici e l’assenza di richieste formali per il cambio di destinazione d’uso. Balbi ha invitato la comunità islamica a cercare una sede più adatta. Interviene in maniera decisa anche il consigliere regionale Joe Formaggio (Fratelli d’Italia) che ha espresso la sua ferma opposizione.

“Non possiamo permettere l’insediamento di una struttura di queste dimensioni in una zona già fragile sotto il profilo della sicurezza, caratterizzata dalla presenza di microcriminalità e spaccio,” ha dichiarato Formaggio. “Un centro islamico così grande non farebbe che peggiorare la situazione, con ripercussioni negative sulla qualità della vita dei residenti e sulla sicurezza del quartiere. Inoltre, ci sarà una inevitabile svalutazione delle proprietà immobiliari, penalizzando ulteriormente chi ha investito in quest’area.”

Il consigliere ha garantito che seguirà da vicino l’evolversi della situazione, chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine e la sospensione immediata di tutte le attività legate al progetto, finché non saranno rispettate tutte le normative urbanistiche e di sicurezza. Ha inoltre confermato la sua partecipazione alle proteste organizzate dai residenti, ribadendo il suo impegno a difendere il diritto dei cittadini a vivere in un ambiente sicuro.

“Non possiamo permettere che il futuro di un intero quartiere venga compromesso da un progetto che non tiene conto delle esigenze e della sicurezza della comunità locale. Questi centri islamici spesso finiscono per creare problemi e disagi,” ha concluso Formaggio.

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