VICENZA – Domani commemorazione a 78 anni dal bombardamento americano che provocò centinaia di vittime civili e distrusse la città
Domani, venerdì 18 novembre, alle 11, nel tempio di San Lorenzo l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, in collaborazione con il Comune di Vicenza, ricorderà con una cerimonia commemorativa le vittime della popolazione civile nel corso delle guerre mondiali e nei conflitti successivi.
Come ogni anno, la commemorazione avrà inizio con il rintocco delle campane di San Lorenzo che suoneranno per ricordare la tragedia che ha colpito la popolazione di Vicenza la mattina del 18 novembre 1944. A causa dei bombardamenti sono stati distrutti i ponti sui fiumi Bacchiglione e Retrone e danneggiati vari monumenti, tra cui la Basilica Palladiana, Palazzo Trissino, il Duomo, oltre a molte chiese e palazzi di interesse storico e culturale di Vicenza.
Il 18 novembre vi fu l’Incursione da parte dell’USAAF: vennero sganciate 304 tonnellate di bombe, con obiettivo l’aeroporto. Si tratta dell’incursione più sanguinosa subita da Vicenza: le vittime civili furono almeno 317 (secondo il bilancio ufficiale), ma alcune stime pongono il numero dei morti a 500.
La messa, alla quale parteciperà il presidente del consiglio comunale Valerio Sorrentino in rappresentanza del Comune, sarà celebrata da Monsignor Fabio Sottoriva. Ad accompagnare la cerimonia sarà il Coro di Vicenza diretto dal Maestro Fracasso.
Al termine della messa verrà letta la preghiera delle vittime civili di guerra e saranno ricordate le Suore decedute durante l’ultimo grande conflitto. Sarà presente Suor Albarosa Ines Bassani, autrice del libro “Le Suore della Libertà”.
Non fu l’unico bombardamento
Nel corso di questo ed altri attacchi il patrimonio urbano di Vicenza subì ingenti danni in conseguenza dei bombardamenti. Tra i monumenti e gli edifici storici, subirono gravi danni il Duomo, la basilica dei Santi Felice e Fortunato, le chiese di San Gaetano, Santa Corona e San Filippo Neri, la Basilica Palladiana, l’Arco delle Scalette, la Ca’ d’Oro, il Palazzo Vescovile, il Palazzo Valmarana, il Palazzo Trissino, il Palazzo del Monte di Pietà e numerosi altri palazzi storici.I teatri Verdi ed Eretenio furono distrutti e mai più ricostruiti.
Le vittime tra la popolazione civile furono un migliaio (altre fonti parlano di 2000 vittime)