22 Maggio 2020 - 18.20

Vicenza e movida: arrivano gli angeli anti-covid

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Saranno operativi a partire da questo fine settimana, negli orari e nei luoghi della “movida” giovanile, inizialmente nei centri cittadini di Vicenza e Bassano del Grappa, quelli che già sono stati ribattezzati “Angeli anti-Covid”, ossia nuclei di operatori sanitari e volontari, che avranno il compito di sensibilizzare i giovani sull’importanza del rispetto delle misure di sicurezza per contrastare la diffusione del Coronavirus, soprattutto del corretto utilizzo delle mascherine e del mantenimento del distanziamento sociale.

Si tratta di uno dei tre pilastri dell’approccio plurale e multi-livello al tema della vigilanza sull’osservanza delle misure di contenimento del contagio da COVID-19, nella fase della “ripartenza” anche delle attività dei locali pubblici e dei servizi di ristorazione, che il Prefetto di Vicenza, Pietro Signoriello, ha inteso proporre e che è stato pienamente condiviso dal Sindaco del Comune capoluogo – e Presidente della Provincia – e dai Vertici provinciali delle Forze dell’Ordine nel corso della riunione di mercoledì scorso del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica.

Da un lato, quindi, continueranno i controlli di polizia – ad opera delle Forze dell’Ordine, con il concorso delle Polizie locali – che saranno principalmente improntati alla “moral suasion” di esercenti e clienti, riservando soltanto ai casi di palese ed insistita violazione delle prescrizioni una ferma risposta sanzionatoria che, oltre all’aspetto pecuniario, nei confronti degli esercizi pubblici potrà anche incidere sulla prosecuzione dell’attività.

D’altro canto, il Sindaco di Vicenza, nell’ambito di una strategia anch’essa concordata in ambito di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, è intervenuto con iniziative specifiche, finalizzate, per un verso ad aumentare, ove possibile, gli spazi esterni a disposizione di bar, pub e servizi di ristorazione ed al contempo a vietare, con un’ordinanza contingibile e urgente in veste di Autorità sanitaria locale, la mescita di bevande alcoliche al di fuori dei plateatici concessi ai locali, in modo da evitare un consumo “itinerante” che può favorire la formazione di assembramenti.

Il terzo livello d’azione, quello più “qualificato” e mirato sullo specifico target di riferimento, è stato, invece, affidato a squadre di operatori sanitari delle due Aziende ULSS e volontari della Croce Rossa Italiana e sarà orientato alla formazione ed educazione “sul campo” dei giovani avventori sui temi della prevenzione sanitaria e del contrasto alla diffusione del Coronavirus.

Questo articolato modello d’intervento è stato messo a punto e condiviso nel corso di un’ulteriore seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica convocata stamane dal Prefetto, alla quale hanno partecipato anche i Sindaci di altri Comuni della provincia (Bassano del Grappa, Schio, Thiene, Valdagno, Arzignano, Montecchio Maggiore e Marostica), individuati in base alle indicazioni delle Forze di Polizia come maggiormente interessati da fenomeni di “movida” giovanile, ed altresì rappresentanti delle due Aziende ULSS 7 e 8 nonché il Presidente del Comitato di Vicenza della Croce Rossa Italiana. All’incontro è intervenuto anche il Sindaco di Montebello Vicentino, quest’ultimo in veste di Presidente della Conferenza dei sindaci dell’ambito territoriale dell’Azienda ULSS 8.

Durante la riunione, si è convenuto sulla posizione, già espressa dal Prefetto nei giorni scorsi, secondo cui nei confronti dei ragazzi difficilmente risulta vincente una strategia fondata su generici “appelli” istituzionali e men che meno sulla mera repressione di comportamenti non in linea con le norme, specie a fronte di un comprensibile desiderio di riassaporare momenti di socialità e convivialità dopo il lungo confinamento imposto dall’emergenza epidemiologica ancora in corso.

Al contrario, occorre puntare sulla persuasione, per far sì che le componenti più giovani della società comprendano fino in fondo, condividano e quindi facciano interamente “proprie” quelle imprescindibili esigenze di cautela e protezione della salute pubblica che giustificano il mantenimento di talune prescrizioni e limitazioni, quali l’uso di mascherine ed il mantenimento della distanza interpersonale di (almeno) un metro.

Per raggiungere tale scopo, non sembrano esserci attori più adatti di coloro che hanno combattuto la “Bestia” Covid-19 da vicino, come gli operatori sanitari professionali e volontari, che potranno quindi contribuire, in misura che si ritiene determinante, ad accrescere la consapevolezza dei rischi legati alla diffusione di comportamenti scorretti e quindi irresponsabili.

Sul piano operativo, si è, quindi, concordato sull’opportunità di predisporre squadre di operatori – possibilmente a composizione mista, professionale e volontaria – che, raccordandosi con le Forze dell’Ordine presenti sul territorio, possano approcciarsi, nei modi e con le finalità sopra descritte, ai giovani negli orari e nelle aree cittadine a maggior densità di affollamento dei locali pubblici.

Al riguardo, i rappresentanti delle Aziende ULSS 7 e 8 hanno precisato di aver già individuato, all’interno delle rispettive strutture, i profili professionali più idonei, quanto a tipologia di formazione ed esperienze lavorative, individuandoli nel personale dei SERD e dei Dipartimenti Prevenzione, in particolar modo dei Servizi di educazione alla salute.

Dal canto suo, la C.R.I. garantirà la presenza di volontari con specifica preparazione e di giovane età, in modo da rendere ancor più efficace e diretto il dialogo con i ragazzi.

Si comincerà, come detto, da questa sera e per le successive serate di questo fine settimana, nei centri storici di Vicenza e Bassano del Grappa, ma l’impegno di tutti gli attori coinvolti, che ha incontrato il convinto appoggio dei Sindaci oggi presenti, è quello di verificare a breve la possibilità di estendere tale progetto anche ad altri contesti urbani, ove il fenomeno in esame dovesse presentarsi con particolare intensità.

In merito alle iniziative di competenza dei Sindaci, il Primo cittadino di Vicenza ha quindi, come sopra anticipato, confermato – oltre che la volontà di ampliare, per quanto possibile, gli spazi esterni a disposizione dei locali pubblici – l’adozione, avvenuta a fine mattinata, di un’ordinanza ai sensi dell’art. 50 del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (d.l.gs n. 267/2000), con la quale è stato vietato il consumo di bevande alcoliche in luoghi pubblici od aperti al pubblico, ad eccezione dell’interno dei locali sede dei pubblici esercizi autorizzati o delle aree concesse e/o adibite a plateatico degli stessi, allo scopo di scongiurare la creazione di assembramenti nelle loro vicinanze o comunque nel centro cittadino.

Gli altri Sindaci convenuti hanno condiviso, nel suo impianto complessivo, il “modello Vicenza”, riservandosi di adattarlo alla situazione esistente nei rispettivi ambiti, anche all’esito di mirati confronti con le Associazioni delle categorie di riferimento, specie con riguardo alla possibilità di adottare provvedimenti contingibili e urgenti dal contenuto simile a quello emanato nel Capoluogo.

Il Questore e gli altri Vertici provinciali delle Forze dell’Ordine hanno, infine, ribadito che l’opera di vigilanza e controllo del territorio, anche in concorso con le Polizie locali, proseguirà senza sosta, anche in vista di una prevedibile ripresa delle attività di criminalità comune ed organizzata, mentre, per quanto concerne il rispetto delle misure di contenimento anti Covid-19, si manterrà un approccio “fermo ma gentile”, improntato, ove possibile, alla persuasione ed all’orientamento dei concittadini all’assunzione di comportamenti corretti e responsabili.

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