VICENZA – Estorsione a cliente 21 enne: prostituta e complice arrestati dai carabinieri
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Questa volta il capo di imputazione per Maria Brindusa (rumena di 26 anni) e Narcis Mihai Toropoc (rumeno di 30 anni) è più pesante: estorsione. I carabinieri di Vicenza hanno arrestato ieri la coppia che ha portato a termine decine di colpi nei confronti di altrettanti clienti di prostitute (poco informati).
I due, che hanno operato per anni al Campiello, si sono trasferiti da qualche tempo in un condominio di via Dian, continuando nella lunga serie di furti e raggiri dei malcapitati che concordavano prestazioni sessuali con la rumena.
Il modus operandi è sempre lo stesso: la Brindusa aggancia i clienti per strada, li porta nel suo appartamento, li fa spogliare. Poi entrano in gioco il complici (o i complici) che bussano alla porta, fingendo l’entrata in scena del marito geloso. Il cliente è invitato a nascondersi in un’altra stanza e nel frattempo la Brindusa e il complice rovistano fra i suoi vestiti e lo derubano, per poi invitarlo ad uscire. E’ accaduto anche ieri a mezzanotte. Questa volta la vittima è un ragazzo 21 enne vicentino (L.G.), sistemista informatico, in cerca di qualche momento di svago e passione. Una volta salito in casa e una volta che il Toropoc ha bussato alla porta, è stato invitato a nascondersi in bagno. I due gli hanno quindi rubato il cellulare. Quando il giovane si è accorto del furto, ha chiesto che gli fosse riconsegnato. Ma gli hanno risposto che glielo avrebbe dato solo se avesse consegnato loro 150 euro. E’ stato addirittura accompagnato al bancomat e poco dopo sono entrati in azione i carabinieri, le cui attenzioni da qualche tempo si sono concentrate su via Dian. I militari hanno fermato il giovane cliente e sono andati all’appartamento dove risiede ora la Brindusa. Relativamente difficoltoso l’arresto della donna e del complice. I carabinieri hanno tentato di farsi aprire la porta (blindata) dalla coppia e alla fine, per riuscire ad aprirla, hanno chiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Gli arrestati, ora in carcere, dovranno rispondere di estorsione consumata in concorso.