21 Febbraio 2016 - 12.11

VICENZA: Doppio domicilio ai figli dei separati

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Registro della Bigenitorialitá e doppio domicilio per i figli dei separati, é quanto richiede l’Associazione Adiantum che ha scritto al Sindaco di Vicenza, Consiglieri comunali ed Assessori, a firma di Massimo Mari. Di seguito la lettera:

“I padri chiedono ai responsabili delle istituzioni di Vicenza tramite Sindaco, giunta ed opposizioni, ai partiti e alla società civile tutta di istituire anche nel Comune di Vicenza il Registro amministrativo per il diritto del minore alla bigenitorialità.
In tale maniera i minori che saranno iscritti a questo futuro Registro risulteranno domiciliati all’indirizzo di entrambi i genitori, che perciò saranno messi al corrente – in parallelo e senza distinzioni – di qualsiasi atto di natura pubblica e istituzionale vada a riguardare i loro figli.
Vogliamo che i figli di genitori separati abbiano il doppio domicilio, per quanto concerne gli atti amministrativi, affinché tutte le comunicazioni relative alla vita scolastica, all’aspetto sanitario e anagrafico dei minori sui quali esercitano la patria potestà, siano inviati a entrambi. In questo modo si eliminano disparità di trattamento fra il genitore al quale l figlio è affidato e l’altro».
L’obiettivo è quello di evitare che il genitore al quale il figlio non è stato affidato resti escluso dalla vita del minore.
L’iscrizione al registro consente di far comparire il minore come domiciliato presso entrambe le residenze dei genitori. In tal modo, le istituzioni che si occupano del minore possono conoscere i riferimenti di entrambi i genitori, rendendoli quindi partecipi delle comunicazioni che riguardano il figlio.
La separazione dei genitori non deve diventare anche separazione tra un genitore e un figlio.
Il diritto alla bigenitorialità è stato introdotto con la legge 54/2006 tuttavia ancora male applicata in quanto solitamente resta la madre l’unica affidataria rendendo in tal modo il bambino orfano di padre.
Evitiamo la prevalenza di un genitore (affidatario) sull’altro (non affidatario) nei più significativi momenti della crescita dei nostri figli.
Soprattutto nei casi in cui i rapporti tra genitori sono caratterizzati da conflittualità, la pubblica amministrazione ha il dovere di predisporre tutti quegli accorgimenti consentiti per legge finalizzati a eliminare o almeno a ridurre questa situazione dannosa per i figli minori. L’obiettivo, consiste nell’evitare che il genitore al quale il figlio non è stato affidato resti escluso dalla vita del minore.
Il Comune può coinvolgere il padre e la madre alla pari in materia di atti amministrativi.
Ormai è prassi comune che in molti comuni, non solo capoluoghi di provincia, di recente anche a Monteprandone come mostriamo nell’estratto pubblicato dalla stampa locale qui di seguito:
»Nasce il registro della bigenitorialità in difesa dei minori e Monteprandone è l’unico Comune nelle Marche ad averlo già adottato. Il sindaco Stefano Stracci, il consigliere delegato alle pari opportunità Daniela Morelli e i rappresentanti dell’associazione Adiantum per la tutela dei diritti dei minori (con il vicepresidente Antonella Flati e il delegato di San Benedetto Marco Di Marco) hanno illustrato le caratteristiche di questo nuovo strumento.Diversi sono i temi legislativi, in tema di tutela dei minori, per i quali ADIANTUM è interlocutore diretto delle Istituzioni. Progetti di modifica dei codici civile e penale, nonchè di quelli inerenti le rispettive procedure, vengono periodicamente inviati al Parlamento o al Governo, dai quali ADIANTUM viene chiamata a partecipare ad appositi “tavoli tecnici”, al fine di rappresentare i nuovi indirizzi culturali provenienti dalla società civile. Accanto alle proprie iniziative, ADIANTUM valuta e sostiene altri progetti di miglioramento dell’assetto normativo con l’obiettivo di rafforzare l’azione delle organizzazioni che li propongono”.
L’ istituzione del registro comunale, “darà applicazione al principio che garantisce il diritto soggettivo del minore di vedere ugualmente coinvolti i genitori, sia in pendenza di giudizio di separazione o di divorzio, che successivamente alla conclusione dello stesso, nelle decisioni relative alla sua salute, educazione e istruzione”. “Attraverso l’iscrizione al registro si potrà avere il doppio domicilio per i figli di genitori separati o divorziati, in questo modo le istituzioni che si occupano del minore potranno inviare comunicazioni ad entrambi”.
Intendiamo ribadire che la nostra richiesta rappresenta il primo passo di un percorso di appoggio politico a un progetto sociale che conta di raccogliere un’ampia maggioranza tra le diverse forze politiche e una richiesta diretta di coinvolgimento dei responsabili in seno ai partiti per i temi della famiglia e della bigenitorialità che tenga presente che non esiste solo la discussione sulle famiglie di fatto che tanto si dibatte, forse in modo strumentale, in questi giorni.
Poniamo fine ad una guerra culturale e sociale che ha come bersaglio esclusivo la figura maschile, e si dispiega nella criminalizzazione di tutte le peculiarita’ dell’intero genere, e nella conseguente espulsione della figura maritale/paterna da qualunque processo decisionale inerente la procreazione, la gestione e l’educazione dei figli.
Combattuta con le armi di normative, prassi giudiziaria e socio-istituzionale che violano sistematicamente le garanzie costituzionali e calpestano la dignita’ di tutti i cittadini.
Questa guerra, che mira a scardinare il valore della famiglia quale unita’ di base universale, e da cui usciamo tutti perdenti, e’ di una violenza perversa. Chi l’ha dichiarata e posta in essere nella pretesa di “tutelare” le donne, in realta’ ne sfrutta il lato piu’ debole, sospingendole in una prigione di vittimismo e rivendicazionismo esasperato che inibisce la maturazione e l’espressione di potenzialita’ realmente innovative.
Chiediamo ai media di diffondere questa istanza che riporteremo di nuovo oltre i confini nazionali interessando le istituzioni europee.
Confidiamo nella sensibilità di tutti al fine di sostenere questa giusta rivendicazione che ormai riguarda una larghissima fetta della popolazione se non la maggioranza.
Ringraziamo fin d’ora chi dimostrerà di dedicarci attenzione rispondendoci.”
Mari Massimo

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