20 Novembre 2014 - 12.03

VICENZA – Il giallo dei profughi afghani e il rischio di un flusso continuo

profughi afghani tviweb
Arrivano 20 afghani a Vicenza e al già rovente problema dei profughi, si aggiunge quello della gestione fra prefetture del fenomeno. Gli afghani inviati dalla prefettura di Gorizia a Vicenza, provengono infatti arrivati da Grecia, Bulgaria e Ungheria.
La prefettura goriziana ha chiesto aiuto alle altre province. Hanno risposto in tre: le prefetture di Vicenza, Bolzano e Milano. 20 a Vicenza, 25 a Bolzano e 117 nel milanese. Ma, dicono da Gorizia, il flusso è continuo e si va ad aggiungere ai migranti che affluiscono dalle coste del sud. L’idea di venire in Italia e vivere comunque meglio che nei loro Paesi ha sortito l’effetto passaparola per cui il flusso non si arresterà. In tutto questo la convenzione di Dublino si sarebbe ‘inceppata’. Tale convezione, firmata e ratificata dal nostro Paese, dice che uno straniero se trovato privo di documenti in un´altro stato dell´Unione europea deve essere rispedito nel primo da cui è transitato. I tempi dell’ufficio di Roma che vaglia migliaia di casi, sono biblici e quando le pratiche vengono assolte di fatto è già scaduto il termine stabilito per chi dovrebbe riprendersi in patria lo straniero nel frattempo cacciato, che quindi rimane da noi. Nei Paesi del Nord la situazione è più rigida, non solo dal punto di vista climatico. Se un profugo non è a posto entro tre mesi viene rispedito via.
Sulla questione dei profughi a Vicenza interviene oggi il Governatore Veneto Zaia: “La soluzione del giallo -dice- sarebbe che tre Istituzioni Statali, un Ministero e due Prefetture, hanno preso una decisione così impattante senza coinvolgere le Istituzioni locali e i territori, che poi devono farsi carico dell’intero problema. A prescindere dalla legittimità, sulla quale non entro, in questa vicenda c’è tutta la mancanza di rispetto che da tempo si evidenzia da parte dello Stato Centrale nei confronti delle Autonomie Locali”.
Zaia commenta così la notizia secondo la quale il “misterioso” arrivo di 20 profughi afghani a Vicenza, sarebbe stato effettuato sulla base di un accordo tra il Ministero dell’Interno e le Prefetture di Gorizia e Vicenza, nell’ambito di una comunicazione di disponibilità che sarebbe arrivata anche da Milano e Bolzano.
“Ancora una volta – aggiunge Zaia – lo Stato decide e i territori subiscono. Già era estremamente problematico sul piano organizzativo e sociale gestire la migrazione-caos di Mare Nostrum/Triton – prosegue il Governatore – e ora scopriamo che tocca a noi occuparci anche di un altro tipo di profughi, naturalmente respinti da altri Paesi di un’Europa solidale a parole e razzista nei fatti”.

“Qualche nave, qualche soldo e poi sono affari vostri – aggiunge Zaia – è la non soluzione di un problema chiarissimamente internazionale come queste migrazioni accettata supinamente da Renzi, forse troppo impegnato a farsi promuovere col sei meno meno dalla Merkel il compitino sui conti per avere il coraggio di fare la voce grossa su un problema che peserà ancora a lungo sui territori, sugli italiani e sui veneti”.

“i Veneti – conclude Zaia – sono gente determinata ma mite, consapevole dei propri diritti ma rispettosa delle leggi e ancora non sono accaduti incidenti e scontri come in altre parti d’Italia, ma non si tiri troppo la corda”.

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