VICENZA – Il Montagna a lezione di legalità
Le classi quarte dell’IPSS “B. Montagna” hanno assistito ad una lectio magistralis sulla Legalità con due testimoni privilegiati: il Questore di Vicenza Paolo Sartori e la Dott.ssa Elena Gregorio della Divisione anticrimine.
-L’incontro è stato fortemente voluto dalla nostra scuola – dice la dirigente scolastica Alessandra Zola – ed è stato possibile realizzarlo grazie a Gilberto Padovan, Presidente fondatore del Rotary Club Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, che collabora da tempo con noi anche per altri progetti -.
Gli studenti sono stati informati che, da un punto di vista strettamente normativo, non vi è una legge specifica sul bullismo; vi è però la Legge n. 71/2017 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”che, per la prima volta, definisce e affronta questo fenomeno, con il fine di rendere i giovani consapevoli dell’importanza di non assumere atteggiamenti aggressivi e persecutori nei confronti dei pari.
-Benché al momento non esista una fattispecie legislativa che disciplini il bullismo, il più delle volte l’atto compiuto viola la legge penale con reati quali, tra i vari, percosse o lesioni, danni alle cose, danneggiamento, ingiuria, diffamazione, minacce, molestie – ha sottolineato Elena Gregorio ad un’assemblea di alunni attenta e interessata.
Sartori ha poi spiegato che anche i minori che abbiano compiuto i quattordici anni, vittime di cyberbullismo, possono avere strumenti di tutela preventiva, attraverso il ricorso all’ammonimento del Questore, per condotte riconducibili al bullismo tramite social e strumenti di messagistica. Per adottare un ammonimento, il Questore non deve andare alla ricerca della piena prova di fatti costituenti reato, ma è sufficiente che dall’attività investigativa e dagli atti comunque assunti emergano oggettivi elementi di fatto in ordine all’avvenuto verificarsi di un comportamento riconducibile al cyberbullismo, con l’identificazione del suo autore.
Presente all’incontro anche il Provveditore Morbioli Nicoletta, che ha concluso come questi interventi servano a fare educazione e prevenzione: – Quando si cade vittima di bullismo o di cyberbullismo occorre avere il coraggio di rivolgersi ad insegnanti, genitori o altre persone di fiducia e, nei casi gravi, presentare denuncia alla polizia -.