VICENZA – Il Tcvi chiude con Antonio LIgabue
La chiusura degli spettacoli Fuori Abbonamento al Teatro Comunale di Vicenza sarà con un lavoro di Mario Perrotta, in programma al Ridotto del TCVI stasera alle 20.45: “Un bés, Antonio Ligabue”, collaborazione alla regia di Paola Roscioli, collaborazione alla ricerca di Riccardo Paterlini, un evento realizzato con il centro di produzione teatrale La Piccionaia, uno spettacolo intenso dedicato alla figura del pittore naif Antonio Ligabue e al suo rapporto con i luoghi che segnarono la sua esistenza e la sua creazione artistica, la Svizzera, il territorio di Gualtieri e le sponde reggiane e mantovane del Po, dove produsse gran parte delle sue opere. Lo spettacolo è un evento speciale inserito nel Festival Gli Stati Della Mente a Vicenza dal 6 al 10 giugno (un festival di arte e cultura sul tema della salute mentale) e fa parte di un Progetto triennale nato nel 2013 – Progetto Ligabue: arte, marginalità e follia – incentrato sulla figura del pittore Antonio Ligabue, conclusosi nel 2015 con un evento che ha coinvolto sulle rive del Po oltre 200 artisti per 4 giorni di spettacolo (“Bassa continua – Toni sul Po”). “Un bés, Antonio Ligabue”, lo spettacolo che sarà in scena venerdì sera al Ridotto, rappresenta la prima parte di questa trilogia ed è uno spettacolo toccante, scritto e interpretato da Mario Perrotta, dedicato allo sguardo critico che la società rivolge al diverso, al non-omologabile, anche se artista geniale. Lo spettacolo “Un bés, Antonio Ligabue” (seguito nella trilogia da “Pitùr nel 2014) è stato insignito di prestigiosi premi teatrali: Premio UBU 2013 come Miglior attore protagonista a Mario Perrotta, Premio HYSTRIO-TWISTER 2014 come miglior spettacolo dell’anno a giudizio del pubblico, Premio UBU 2015 come miglior progetto artistico e organizzativo per l’intero Progetto Ligabue, PREMIO DELLA CRITICA/Associazione Nazionale Critici di Teatro 2015 per l’intero Progetto Ligabue.
Un appuntamento da non perdere, quello di venerdì 8 giugno alle 20.45 al Ridotto, con un monologo di grande introspezione e intensità interpretativa, a volte poetica, sempre di grande umanità; per spiegarlo l’autore-attore Mario Perrotta, uno degli esponenti più significativi del teatro di narrazione, spiega: “questo m’interessa oggi di Antonio Ligabue: la sua solitudine, il suo stare al margine, anzi, oltre il margine – oltre il confine – là dove un bacio è un sogno, un implorare senza risposte che dura da tutta una vita. Voglio avere a che fare con l’uomo Antonio Ligabue, con il Toni, lo scemo del paese. Mi attrae e mi spiazza la coscienza che aveva di essere un rifiuto dell’umanità e, al contempo, un artista, perché questo doppio sentire gli lacerava l’anima: l’artista sapeva di meritarlo un bacio, ma il pazzo, intanto, lo elemosinava. Voglio stare anch’io sul confine e guardare gli altri. E, sempre sul confine, chiedermi qual è dentro e qual è fuori.” In scena Perrotta non solo racconta, ma “diventa”, grazie alla sua forza del gesto, Antonio Ligabue, l’artista naif dalla pennellata violenta e dal mondo immaginario; con un ritmo incalzante schizza immagini sui grandi fogli bianchi e ripropone con la parlata tedesco-emiliana di Ligabue, il disagio e la sofferenza dell’artista – matto del villaggio, riuscendo a costruire con il pubblico degli intensi momenti di vicinanza e partecipazione, quasi una magica “compassione”. Lo spettacolo, una produzione 2013 del Teatro dell’Argine in collaborazione con Teatro Sociale di Gualtieri – Comune di Gualtieri – Associazione Olinda – DUEL dal suo debutto è stato sempre in giro sui palcoscenici italiani, accolto ovunque con grande calore.