6 Maggio 2015 - 9.56

VICENZA JAZZ- Piazza dei Signori si accende di musica

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Anche quest’anno il festival New Conversations – Vicenza Jazz dedica al proprio pubblico un grande concerto a ingresso gratuito in Piazza dei Signori: sabato 9 maggio alle ore 21 il cuore di Vicenza si illuminerà con le luci, le proiezioni e i suoni ‘sconvolgenti’ di “It’s Always Night”, performance tra musica afro, etnica ed elettronica che affiancherà il batterista nigeriano Tony Allen, Daddy G (dei Massive Attack), il polistrumentista del Mali Baba Sissoko e Dj Khalab.
Jazz ricco di groove e funk si ascolterà invece al Jazz Cafè Trivellato presso il Teatro Astra alle ore 22, con una voce di notevole fama radio-televisiva come quella di GeGè Telesforo e il trio del sassofonista Max Ionata, con Alberto Gurrisi all’organo Hammond e Amedeo Ariano alla batteria.
Sarà un sabato da ‘grande abbuffata’ di jazz. Alle ore 18 a Palazzo Cordellina tornerà a esibirsi Lukas Ligeti, questa volta assieme alla Pedrollo Orchestra: un inedito connubio che si realizza in collaborazione con il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza. Inoltre grazie alla Confcommercio si ascolteranno la Sauro’s Band (in viale della Pace, ore 10 e in via Giuriato e via Zugliano, ore 16) e i Jazz Twitters (via Legione Antonini, giardinetti angolo Via Zanardelli, ore 17). Ci saranno anche l’Annecy Jazz Ensemble (Giardino del Teatro Olimpico, ore 17), l’Annecy Jazz Trio (Contrà Sant’Ambrogio 23, ore 19:30, per l’inaugurazione dell’AB23, Teatro del Lemming) e la Big Band del Conservatorio “A. Pedrollo” (Chiostro del Conservatorio “A. Pedrollo”, ore 22), oltre al Convegno di Musicoterapia: Confini, Limiti e Prospettive (Teatro Comunale, ore 9). A tutto ciò si aggiunge una profusione di concerti nei locali.
Il festival New Conversations – Vicenza Jazz 2015 è organizzato dal Comune di Vicenza e dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in coproduzione con Aim Vicenza e Trivellato Mercedes Benz, con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con il sostegno di alcuni sponsor privati.
Tony Allen, Daddy G (Massive Attack), Baba Sissoko e Dj Khalab sono artisti di confine che si muovono tra linguaggi e riferimenti culturali differenti ma che hanno nel jazz una comune radice e nell’estetica afro-americana il loro punto di convergenza.
Grantley “Grant” Marshall, in arte Daddy G (nato a Bristol nel 1959), si fa notare nei sound system della sua città natale già nel corso degli anni Ottanta. Il salto verso la fama planetaria avviene nel 1987 quando è tra i membri fondatori dei Massive Attack, il collettivo musicale che ha dato il via al fenomeno del trip hop. Daddy G ha metabolizzato la spiritualità della tradizione africana, ricontestualizzandola nei luoghi e nella cultura del clubbing, che è scura e crepuscolare per sua stessa natura.
Il batterista nigeriano Tony Allen, ‘stregone’ musicale di Lagos, classe 1940, creatore dell’Afrobeat assieme a Fela Kuti, è uno dei più influenti musicisti del continente africano. Ha collaborato anche con artisti provenienti dal mondo dell’elettronica, dai Groove Armada agli Air.
Il polistrumentista maliano Baba Sissoko, portavoce tra i più autorevoli della cultura musicale griot, è da sempre interessato alla ricerca delle ancestrali origini africane delle musiche nere moderne (jazz, blues, soul): un percorso che mira sempre più verso le forme più pure della musica etnica.
Dietro il misterioso alias di Dj Khalab si nasconde uno dei più importanti agitatori culturali della musica elettronica e della club culture italiana. Dj Khalab esplora i rapporti tra le radici sonore africane e i nuovi sviluppi del digitale: un afro-futurismo che lo rende un discendente di innovatori radicali come Jimi Hendrix, Dj Spooky, Sun Ra. Dj Khalab trasporta la loro eredità musicale verso il futuro, inserendo ritmi ancestrali all’interno dei suoni della cultura urbana nelle sue infinite derive digitali.
Un concept video valorizzerà ulteriormente l’aspetto narrativo della serata: elaborazioni visive sviluppate anch’esse live, in sinergia con le dinamiche del suono, in relazione ai suoi colori.
Max Ionata ricambia l’invito: in passato chiamato come solista da GeGè Telesforo per il suo Groove Master Quintet, ora è lui a ospitare il cantante al fianco del suo trio con organo. Alla base di tutto ciò c’è un’amicizia palpabile a ogni loro apparizione su un palco, che spinge questi artisti a suonare per il piacere di fare musica assieme. Un feeling che immediatamente si trasmette agli ascoltatori, unitamente al coinvolgente groove delle loro canzoni, che sono in buona parte creazioni dello stesso Telesforo, oltre a standard sia jazz che pop. Il clima sarà infuocato, palpitante di swing e funk, percorso dalle immancabili atmosfere soul impresse dall’Hammond.
Max Ionata, sassofonista che si pone come riferimento sulla scena italiana, è un tenorista dalla voce grossa, potente e fluida, saldamente incorniciata nella tradizione afro-americana (Rollins, Coltrane) ma ben ambientata nella contemporaneità jazzistica. Ha dato superbe prove di sé in contesti assai diversi come il duo con pianoforte (con Luca Mannutza, Dado Moroni) e il trio pianoless (con Reuben Rogers e Clarence Penn).
GeGè Telesforo è originario di Foggia, dove è nato nel 1961. Lanciato da Renzo Arbore, si è imposto come cantante, percussionista, polistrumentista, producer, ma anche come giornalista, conduttore radio-televisivo ed entertainer: una figura professionale dai mille contorni e dalle altrettante sfumature. Il comune denominatore delle sue molteplici attività rimane comunque la musica, anzi, la buona musica.
Telesforo ha saputo ben sfruttare le sue incredibili doti vocali, individuando un proprio progetto di ricerca che ha nello scat il suo punto centrale. Il vocalist foggiano è riuscito ad affermarsi anche all’estero, duettando con artisti del livello di Jon Hendricks, Dizzy Gillespie, Clark Terry, Dee Dee Bridgewater…

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