12 Luglio 2018 - 9.41

VICENZA – La nuova stagione del TCVI tra qualità e quantità

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È stata presentata ieri la stagione artistica 2018/2019 del Teatro Comunale di Vicenza, la dodicesima dalla sua apertura, alla presenza del Presidente della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Roberto Ditri e del Sindaco di Vicenza, Francesco Rucco. Intervengono alla presentazione il Prof. Pier Luigi Sacco, Consigliere speciale del Commissario Europeo per l’istruzione e la cultura, Ordinario di Economia della Cultura all’Università IULM di Milano, Paolo Pigato, Presidente della Società del Quartetto di Vicenza, Franco Scanagatta, Presidente dell’Orchestra del Teatro Olimpico e Guido Beltramini, Direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e del Palladio Museum, responsabile della sezione “Arte a Teatro. A casa per una sera” del Comunale. Sono presenti i responsabili artistici delle sezioni della programmazione, Loredana Bernardi per la Danza, Annalisa Carrara e Federico Corona per la Prosa. Festeggiati i 10 anni dall’apertura, dopo 11 stagioni di eccellenti risultati, il Teatro Comunale Città di Vicenza può affermare una raggiunta maturità non solo in termini di qualità e quantità dell’offerta di spettacolo dal vivo e nel rapporto sempre più stretto con i suoi pubblici, ma anche nelle sue funzioni di attrattore culturale in grado di creare un sistema di relazioni e generare valore artistico, sociale ed economico per la Comunità.

 

Lo scenario

Che la cultura sia un asset importante per l’economia è un dato di fatto e nessuno mette più in dubbio che possa essere un fattore determinante per la qualità della nostra società, delle nostre città, della nostra produzione industriale, del nostro Paese. Come hanno dimostrato autorevoli studi su questo tema, e tra tutti il Rapporto annuale Federculture (riferito all’attività 2017) presentato qualche settimana fa al Mibact: il sistema produttivo culturale e creativo – composto da imprese, Pubblica amministrazione, no profit – genera più di 92 miliardi di euro e muove nell’insieme, attivando altri settori economici, 255,5 miliardi, ovvero il 16,6 per cento del valore aggiunto nazionale. E ancora: il sistema produttivo culturale e creativo assicura 1,5 milioni di posti di lavoro, ovvero il 6,1% del totale degli occupati in Italia. Posti che sono cresciuti nel 2017 dell’1,6%, più della media nazionale (+ 1,1%). E se questa è la tendenza nazionale (con le performing arts che registrano i tassi di crescita più sostenuti, con il valore aggiunto generato dagli spettacoli dal vivo aumentato del 9,5% e il numero degli occupati cresciuto dell’8,7%) il TCVI

sicuramente è un player di primo piano. Anche il dato economico dunque, testimonia l’importanza dei processi di contaminazione culturale e creativa.

 

Un Teatro virtuoso

Il Teatro Comunale Città di Vicenza si riconferma un Teatro virtuoso: è una struttura snella (9 addetti + i collaboratori) che genera un valore economico annuo di circa 3.000.000 di euro; il 2017 si è chiuso con un bilancio in attivo, con un fatturato complessivo di 3.048.366 euro; da segnalare come quasi il 50% (47%) dei ricavi sia frutto delle attività caratteristiche (vendita biglietti e abbonamenti, locazione sale e spazi), entrate che vanno a coprire interamente le spese artistiche, che quindi si autosostengono; il 14% proviene da contributi di enti pubblici, l’8% da sponsorizzazioni di aziende del territorio, il restante 32% dal fondo di gestione dei Soci.

Lo scenario non è ovviamente scevro da preoccupazioni: l’uscita della Banca Popolare di Vicenza a fine anno dal board dei Soci (31.12.2017) e quindi il venir meno della quota annuale di 200.000 euro, desta delle serie preoccupazioni per il bilancio 2018 e di conseguenza per il mantenimento

 

 

 

del livello qualitativo della proposta artistica; ha già annunciato la sua volontà di entrare nel board della Fondazione Intesa Sanpaolo, gruppo bancario leader in Italia, e sono al momento in fase di formalizzazione le procedure per l’ingresso.

 

L’importanza di investire in Cultura

L’attività della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, istituita nel 2007 per gestire il Teatro, è resa possibile grazie ai contributi dei soci, il Comune di Vicenza, la Regione del Veneto e la Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, che versano quote annuali che vanno a costituire il fondo di gestione; a queste entrate vanno ad affiancarsi il contributo di enti pubblici (come la Camera di Commercio) e l’importante sostegno economico di aziende private del territorio, partner e sponsor che, a vario titolo, credono nell’investimento in cultura. Nella stagione appena conclusa Gruppo Mastrotto, Develon, Colorcom sono stati partner del TCVI, mentre sono intervenuti in qualità di sponsor Gruppo AIM, Gruppo AFV Beltrame, Inglesina, Confartigianato Vicenza, Ferretto Group, Burgo Group, Confcommercio Vicenza, Anthea SpA, Gioiello Italiano, Lions Club Vicenza Palladio, Telemar, Cantine Vitevis, Gruppo ICM, Acciaierie Valbruna, Banca Popolare di Marostica, Poliambulatori San Gaetano, Loison e Il Giornale di Vicenza per la cultura come media partner. È evidente un’intensificazione dei rapporti di relazione e scambio con le aziende e le organizzazioni del territorio che hanno compreso il ruolo di “moltiplicatore di idee” e generatore di valore reale del Teatro, dato che fa ben sperare, auspicando di condividere la visione e la crescita comune con sempre più numerose realtà imprenditoriali e stakeholder del territorio.

 

Innovazione e contaminazione

Incrementare la qualità della proposta artistica, ricercare e proporre nuovi scenari, crescere insieme ad un pubblico sempre più coinvolto e competente, fidelizzato e numeroso, (sono stati 3.500 gli abbonamenti venduti, 3.448 per l’esattezza e più di 70.000 gli spettatori, 72.243 considerando abbonati e spettatori con biglietto, nella stagione appena conclusa) fa parte della mission della Fondazione. Ma non è sufficiente; la Cultura in generale e le arti performative, core dell’attività della Fondazione, sono un campo aperto in cui sperimentare le capacità di innovazione trasversale (culturale, sociale, economico, di benessere della Comunità) per portarle in altri ambiti (produzione industriale, relazioni tra gli stakeholder del territorio, sviluppo locale). In questo senso proporre innovazione è parte integrante della mission e in questa vocazione si colloca il nuovo progetto della Fondazione coordinato dal Prof. Pier Luigi Sacco “Attraversa-menti” – il primo attivato in Italia in modo organico e trasversale su questi temi – volto a de-costruire il concetto di competenza acquisita e mettere in luce come il fare cultura in un certo modo possa rendere innovativo l’intero sistema che genera il processo.

 

Reti e partnership

Di fondamentale importanza per creare valore condiviso è il lavoro di rete “tessuto” con perseveranza dalla Fondazione: Il Teatro Comunale Città di Vicenza è capofila fin dalla creazione nel 2012 della rete Teatri Vi.Vi. (rete sostenuta dalla Camera di Commercio di Vicenza e dalla Regione del Veneto tra i Teatri di Vicenza e i maggiori centri della provincia, Arzignano, Bassano del Grappa, Lonigo, Montecchio Maggiore, Noventa Vicentina, Schio e Thiene), promotore e partner con la Fondazione Teatro Civico di Schio del nuovo Festival Danza in Rete; partecipa alle più importanti reti operative per la promozione della giovane danza d’autore a livello nazionale ed internazionale; realizza progetti teatrali integrati, come il recente ‘Cybercon: emozioni in rete’ in partnership con Gruppo AIM, dedicato al rapporto e all’uso della tecnologia nelle nuove generazioni

 

 

con particolare attenzione alla sostenibilità. Il Comunale di Vicenza aderisce anche al nuovissimo progetto di rete “Vivoteatro” promosso e sostenuto da Fondazione Cariverona, attualmente in fase di lancio, che permetterà di promuovere programmi e attività dei principali Teatri delle province in cui opera la fondazione bancaria, offrendo vantaggi concreti al pubblico attraverso un portale dedicato e una speciale card personale.

 

Gli Amici del Teatro

Ma la capacità di fare sistema non è espressa solo dalle istituzioni: gli Spettatori, il Pubblico (o meglio i Pubblici, viste le numerose tipologie di partecipanti all’evento di spettacolo) avranno, a partire da questa stagione, la possibilità di diventare parte attiva nello sviluppo del Teatro come luogo di creatività e innovazione e scegliere di vivere “da protagonisti” la scena culturale del nostro territorio. Viene lanciata oggi la nuova iniziativa degli Amici del Teatro: cittadini, spettatori e aziende che con il loro contributo vogliono partecipare e far crescere questo bene comune e con un piccolo contributo annuale (da 50 euro a 250 euro, per info www.tcvi.it/amici-del-teatro) potranno sostenere specifici progetti di inclusione sociale e di formazione e godere al contempo di una serie di benefit e privilegi (scontistiche particolari, agevolazioni, partecipazione ad eventi esclusivi della nuova stagione, incontri con i protagonisti). Con questa iniziativa il TCVI intende costituire una vera e propria rete di sostenitori per avvicinare e coinvolgere sempre più cittadini e aziende di tutte le dimensioni, per far conoscere il Teatro Comunale come spazio aperto, vivo e attivo, con la sua variegata e qualificata offerta culturale. Un’impresa e una sfida per valorizzare il capitale umano, culturale e sociale in funzione di una crescita del Teatro, sempre più di Tutti i Cittadini e della Comunità.

 

Il cartellone

Sarà una stagione ricca di appuntamenti (oltre 100 date di spettacolo) e di suggestioni all’insegna del cross over dei generi artistici, quella che si aprirà al Teatro Comunale di Vicenza a fine ottobre con due spettacoli Fuori Abbonamento (l’omaggio musicale a Lucio Battisti di Bruno Conte a trent’anni dalla scomparsa del cantautore e il musical evergreen Jesus Christ Superstar), per concludersi a maggio con l’evento speciale Tecno-filò (Technology and me), di e con Marco Paolini una personalissima riflessione sull’uso delle nuove tecnologie, seguito dalla retrospettiva cinematografica ‘Racconto di un territorio’ dedicata a Jolefilm, la casa di produzione dell’autore.

 

Il cartellone contempla le sezioni “classiche” della programmazione – danza, danza al ridotto, prosa, prosa al ridotto, concertistica, sinfonica, gli spettacoli fuori abbonamento, la nuova sezione dedicata al circo e i Progetti Speciali con la sezione dedicata all’Arte curata da Guido Beltramini con nuovi interessanti sviluppi dopo il successo della prima edizione (inizio previsto in novembre con l’evento-spettacolo di Vittorio Sgarbi dedicato a Leonardo), la conferenza spettacolo di Marco Paolini e il Progetto Attraversa-menti curato dal prof. Sacco (vedi allegato).

 

Sono naturalmente presenti nella programmazione, anche se le date saranno disponibili dopo l’estate, gli appuntamenti del Cinema al Ridotto (danza, balletto e lirica spesso in diretta live dai più prestigiosi teatri del mondo, dal Bolshoi, dal Metropolitan e dalla Royal Opera House), i progetti educativi di #Tcvi Educational (Danzare per Educare, Opera Domani, il Teatro delle Emozioni), gli sviluppi dei progetti di audience development dedicati ad accrescere competente e coinvolgimento educativo nel pubbico.

 

La danza (consulenza artistica di Loredana Bernardi) è e resta il fiore all’occhiello del cartellone, con Vicenza Danza che giunge alla sua XXIII edizione; è una rassegna internazionale che porta in teatro le migliori compagnie e le espressioni più interessanti della scena contemporanea: nomi

 

come Grupo Corpo, Hofesh Shechter, Paul Taylor Dance Company, il Ballet du Grand Théâtre de Genève e i sempreverdi Momix (che hanno scelto il Comunale per l’anteprima mondiale del nuovo spettacolo ispirato ad Alice nel Paese delle Meraviglie) a Vicenza sono conosciuti ed apprezzati proprio per i rapporti speciali con questo palcoscenico. Saranno presenti per la prima volta le coreografie dalle radici etniche di Hervé Koubi e il flamenco spettacolare e colto della Compagnia María Pagés. La Danza al Ridotto propone percorsi contemporanei, anche ironici, in grado di incontrare il gusto degli spettatori alla ricerca di nuovi linguaggi e sperimentazioni (D’Agostin, Michele Di Stefano, Nuovo Balletto di Toscana, Gribaudi saranno i protagonisti della scena). È programmata anche la seconda edizione di Danza in Rete Festival | Vicenza-Schio che già agli esordi ha messo in luce la capacità di fare proposte innovative e trasversali in ambito coreutico con i talenti emergenti del territorio e l’attività di scouting anche a livello internazionale.

 

La prosa (consulenza artistica di Annalisa Carrara e Federico Corona in collaborazione con Arteven) propone un mix di alto profilo che offre i vari volti del teatro d’oggi, dalla commedia alla narrazione con echi di letteratura e cinema. I nomi sono quelli di Angela Finocchiaro, la raffinata compagnia ungherese di teatro-circo Recirquel Company, Stefano Accorsi con una nuova versione dell’Orlando di Ariosto, Veronica Pivetti nel remake di Victor Victoria; e ancora Ambra Angiolini accompagnata dal vicentino Matteo Cremon, uno dei nuovi volti del teatro italiano interpreti de La guerra dei Roses e poi due formazioni per due capolavori: un indiavolato Sogno di una notte di mezza estate (con Violante Placido, Stefano Fresi e Paolo Ruffini) e il capolavoro di Oscar Wilde L’importanza di chiamarsi Ernesto presentato dal Teatro dell’Elfo. In programma nella stagione in Sala Grande, ma in scena al Ridotto ci sarà Monica Guerritore con il ri-allestimento di un suo monologo di grandissimo successo, Giovanna D’Arco. Per la Prosa al Ridotto è previsto il gradito ritorno di Lucilla Giagnoni, mentre sono una novità su questo palcoscenico le talentuose Francesca Inaudi e Michela Cescon, attrice veneta particolarmente versatile. E ancora novità con due commedie: Le prénom. Cena fra amici e Mister Green, prodotto dal Theama Teatro, protagonisti i bravissimi Massimo de Francovich e Maximilian Nisi.

 

Mix di generi e varietà saranno parole chiave anche nella programmazione degli spettacoli Fuori Abbonamento: dal recital musicale d’autore dedicato a Battisti al concerto pop di Loredana Bertè, al Comunale in dicembre in una delle prime tappe del suo nuovo tour teatrale; dal musical (Jesus Christ Supestar al Principe Ranocchio, i titoli in programma) ma anche l’operetta, le danze folkloristiche, il gospel, i Momix e il cabaret (con Alessandro Fullin e Geppi Cucciari come nomi).

 

La concertistica, sezione realizzata in collaborazione con la Società del Quartetto di Vicenza, prevede tredici concerti; come da tradizione l’offerta propone un repertorio vastissimo che mette al centro i grandi Maestri dell’epoca Barocca, Classica e Romantica (anche attraverso alcuni concerti monografici) con qualche sguardo retrospettivo (le antiche melodie dei popoli mediterranei), un ammiccamento agli autori dell’Est (Kodáli, Enescu, Dvorák e Čaikovskij), un assaggio di Francia (Ravel e Debussy) e un po’ di Novecento con Schönberg e Hans Werner Henze, un autore, quest’ultimo, davvero tutto da scoprire.

Sul fronte degli interpreti anche quest’anno faranno tappa a Vicenza, in esclusiva regionale, alcune fra le stelle più acclamate del panorama concertistico internazionale: i nomi sono quelli di di Radu Lupu, Jordi Savall, Emanuel Ax, Yefim Bronfman, Isabelle Faust e del quarantunenne direttore d’orchestra Andrés Orozco-Estrada, che poco prima di arrivare al Comunale guiderà la Chicago Symphony Orchestra nella terza Sinfonia di Mahler.

 

La sezione sinfonica, realizzata in collaborazione con la OTO, l’Orchestra del Teatro Olimpico, ha in programma sei concerti più il tradizionale Gran Concerto di San Silvestro, presenta una programmazione con tante conferme e qualche interessante novità. Le conferme riguardano il nome di Alexander Lonquich, che proseguirà nel suo ruolo di direttore principale della OTO; il direttore tedesco (ma italianissimo d’adozione) guiderà l’orchestra in tre dei sei appuntamenti della stagione in abbonamento esibendosi anche al pianoforte solo in un’occasione (nel Concerto di Mendelssohn per violino, pianoforte e orchestra). L’altra conferma è la “fisionomia” della OTO diventata sempre più una bottega d’arte, un laboratorio musicale di alta formazione al quale sono ammessi, dopo severe selezioni, i migliori giovani strumentisti “under 30” diplomatisi negli ultimi anni nei Conservatori di tutta Italia. La principale novità della stagione riguarda l’inserimento di un’orchestra ospite l’Orchestra Filarmonica di Torino; anche sul fronte della proposta musicale sono presenti ventate di musica nuova, spesso con brani mai ascoltati prima a Vicenza, privilegiando decisamente il repertorio del pieno Ottocento e del Novecento; il pubblico avrà modo di approfondire la conoscenza di autori come Hindemith, Richard Strauss, von Weber, Rachmaninov, Elgar, Brahms e Šostakovič.

 

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