VICENZA – “L’Avaro” di Molière al Comunale, con Benvenuti
Appuntamento con un titolo di prima grandezza martedì 31 gennaio alle 20.45 (data unica) nella Stagione di Prosa del Teatro Comunale di Vicenza: si tratta de “L’Avaro” di Jean Baptiste Poquelin – Molière, nell’interessante adattamento di Ugo Chiti (che della pièce firma anche regia, ideazione spazio e costumi), con Alessandro Benvenuti nel ruolo del protagonista.
Questa nuova edizione di uno dei grandi classici di tutti i tempi, una produzione di Arca Azzurra Teatro ha debuttato al Festival di Borgio Verezzi nell’agosto scorso, ottenendo un notevole successo di critica e di pubblico; sarà in tournée fino a marzo ed è a Vicenza come prima tappa veneta (le prossime a Rovigo il 21 febbraio e a Mestre al Toniolo, dal 22 al 26).
“L’Avaro” sarà preceduto dall’Incontro a teatro nel Foyer del Teatro, martedì 31 gennaio alle 19.30, condotto da Lino Zonin, giornalista di teatro e spettacolo per il Giornale di Vicenza; Zonin guiderà e accompagnerà il pubblico nella conoscenza di un testo teatrale unico per le sue caratterizzazioni, attualissimo nei temi, comico ma con risvolti tragici, grazie all’interpretazione di un attore eclettico e amatissimo, noto anche al grande pubblico, come Alessandro Benvenuti, che sarà presente all’incontro con alcuni colleghi del cast.
Per lo spettacolo in data unica, i biglietti sono quasi esauriti.
Scritto nel 1668, l’Avaro non ebbe subito un grande successo, ma da molti viene considerato la migliore delle commedie di Molière. Protagonista della pièce è Arpagone, personaggio guidato solo dall’attaccamento al denaro; il vecchio conduce le sue giornate sperando di trasformare in affari tutto ciò che lo circonda, scegliendo cosa fare solo in funzione dei vantaggi economici. La catena di eventi originata dalla sua avarizia diventa per Molière uno strumento per trasformare il protagonista nello specchio grottesco di un mondo, e costruire il tagliente affresco di una società in cui il mercantilismo andava affermandosi con sempre maggior forza.
Questa nuova versione, libero adattamento da Molière o forse sarebbe più corretto dire rispettoso tradimento – spiega Chiti nelle note di regia – propone una riscrittura che non vorrebbe mai stravolgere l’originale ma “attraversarlo” con una riappropriazione drammaturgica attenta ad attualizzare, per certi aspetti, i personaggi come a rivederne età e connotazioni secondo le logiche di un “autore di compagnia” che rispetta il suo ensemble di attori con cui lavora da più di trent’anni (il gruppo storico dell’Arca Azzurra con cui Ugo Chiti, noto anche come sceneggiatore cinematografico, lavora abitualmente a San Casciano in Val di Pesa).
Gli altri interpreti in scena con Benvenuti sono Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Paolo Ciotti, Gabriele Giaffreda, Desirée Noferini, le luci di Marco Messeri, le musiche di Vanni Cassori.
Con questo Avaro il regista Chiti riprende il ricco filone di riscritture di classici per Arca Azzurra Teatro che annovera messe in scena di grande impatto e di straordinario successo (“Il Decamerone” di Boccaccio, “Clizia” di Machiavelli, “Amleto” di Shakespeare e il recente “Malato immaginario”, sempre di Molière, con Benvenuti protagonista); Chiti innesta le vicende dei grandi classici nel linguaggio, forte, crudo, e a volte comicissimo che gli è proprio, scavando al fondo nella psicologia dei personaggi, anche grazie alla assoluta corrispondenza dell’uso che fa della parola teatrale. Sarà così anche per questo Avaro che, grazie all’apporto di Alessandro Benvenuti, pur seguendo con grandissimo rispetto la vicenda, i tempi e la lettera del testo
classico, si plasmerà per radicarsi nel corpo degli attori della compagnia. Per il regista da sempre la lingua ha una funzione fondamentale, rappresenta la vera ricchezza in grado di moltiplicare le
potenzialità di un teatro “povero” quanto totale, un patrimonio da spendere nel rapporto che riesce ad instaurare con il suo pubblico
Benvenuti-Arpagone fornisce una grande prova attoriale, sconfitto e prigioniero del suo unico grande amore, la cassetta dei soldi perduta e alla fine ritrovata.
Amaro e irresistibilmente comico, “L’Avaro” riesce ad essere un classico immortale, in grado di raccontarci il presente senza bisogno di trasposizioni, con i suoi risvolti tragicomici e i suoi temi sorprendentemente attuali, in un’opera di bruciante attualità, nonostante sia stato scritto tre secoli e mezzo fa. Da non perdere.
I biglietti sono in vendita alla biglietteria del Teatro, in Viale Mazzini, aperta dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 18.15, e un’ora prima degli spettacoli; online sul sito del teatro tcvi.it e anche in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza e dalla App TCVI. I biglietti per gli spettacoli della Stagione di Prosa costano: 29 euro il biglietto intero, 23 euro il ridotto over 65 e 14 euro il ridotto under 30.