VICENZA – Morte Vanessa Bruno, un rinvio a giudizio
Sembra arrivato a un punto di svolta il caso relativo alla morte di Vanessa Bruno, la giovane italo-brasiliana definita da alcune testate giornalistiche ‘influencer’ e nota anche nell’ambiente della musica trap, che nel gennaio 2022 è deceduta per arresto cardiaco, in seguito a consumo di stupefacenti, mentre si trovava a casa di amici in viale Astichello, a Vicenza.
Come riporta Il Giornale di Vicenza, il pubblico ministero Maria Elena Pinna avrebbe ottenuto il rinvio a giudizio dell’inquilino della casa in cui è deceduta la giovane, Roberto Ferronato, 52 anni, noto alle cronache. Secondo l’accusa, l’abitazione sarebbe stata un covo di spacciatori, dove si sarebbero consumati diversi tipi di droghe già tempo prima che avvenisse la disgrazia.
Solamente il mese precedente, la polizia avrebbe effettuato un blitz nell’abitazione, dove sarebbero stati rinvenuti un barattolo di bicarbonato utilizzato per tagliare le sostanze, due bottiglie di plastica modificate per consumare droga, due rotoli di carta stagnola usati e un cucchiaio da tavola con fondo annerito. Ferronato, difeso dall’avvocato Matteo De Meo, è quindi tenuto a rispondere all’accusa di aver trasformato l’appartamento in un ritrovo abituale per pusher e clienti, con il processo che comincerà il prossimo 7 luglio.
Resta ancora aperta l’inchiesta per fare luce sulla morte di Vanessa. A Ferronato, sul registro degli indagati sarebbe stato inserito anche Rashiti Besnik, 32 anni, che avrebbe accompagnato la vittima in quella casa.