28 Marzo 2018 - 14.50

VICENZA – “Nani liberi”: attenzione ai vostri giardini

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Sembrano siano tornati. Ebbene sì, come torna la primavera ogni anno, tornano ad ogni primo raggio di sole e ad ogni giardino appena sistemato i liberatori dei nani da giardino. In questi primi giorni di tepore, mentre ci si appresta a rendere presentabile il proprio giardino, qualcuno in provincia ne ha già approfittato per iniziare i raid a favore della libertà dei famosi sette nani. Ad oggi se ne contano solo un paio, ma i raid, con i nuovi giardini in fiore, sono di certo destinati a salire. Ma da dove deriva questa usanza così osteggiata dal Fronte Liberazione Nani? L’usanza di tenere le statue di nani in giardino risale al XVII secolo in Germania, ma è solo verso la fine dell’800 che iniziano a diffondersi, quando Sir Charles Isham, sistemò nel giardino di casa sua, nel Regno Unito, 22 personaggi di terracotta provenienti dalla Germania. Da quel momento l’abitudine di tenere in nani in giardino di diffuse a macchia d’olio arrivando anche nel nostro Paese. Non tutti però, amano i nani da giardino, o meglio li amano sì, ma sono convinti che non debbano essere tenuti prigionieri nei giardini. Proprio per liberare i nani da questa schiavitù è nato il Fronte di Liberazione Nani da Giardino. Secondo gli ideatori e gli aderenti di questo movimenti, i nani sono essere indifesi imprigionati nei giardini da persone cattive; i nani sono creature dei boschi e, quindi soffrono ad essere costretti a vivere nei giardini delle città, sottoposti a tutte le intemperie e sempre costretti a sorrider. Per questo, il movimento si pone come obiettivo quello di liberare i nani e di riportarli nel loro habitat naturale, in cambio il nano porterà fortuna al suo liberatore. Possessori di nani da giardino, siete avvisati: tenete d’occhio i vostri nanetti.

 

 

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