3 Gennaio 2018 - 14.18

VICENZA – Nella calza della Befana solo made in Italy

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Ultimo fine settimana di festività natalizie, che la Befana penserà a portar via definitivamente. Nelle case, però, fervono già i preparativi per recuperare i prodotti ed i dolci da mettere nella tradizionale calza. “Dobbiamo riscoprire questa festa popolare – spiegano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – e ricordare com’era vissuta fino a qualche anno fa. Sulla tavola si preparava latte caldo e biscotti e sul camino venivano attaccate le calze di lana, naturalmente le più grandi che si riuscivano a recuperare in casa, per farci stare più prodotti”. Una poesia, insomma, che consentiva ai più piccoli di prepararsi alla festa, di credere nelle tradizioni e, non ultimo, di sognare. “Garantire ai più piccoli la possibilità di sognare e di credere nel valore delle tradizioni, fatte anche di buon cibo – aggiungono Cerantola e Palù – è un dovere per i genitori ed un diritto per i bambini, che dovrebbero poter crescere nell’ingenuità e nella semplicità. Coldiretti ci crede fermamente, perciò la festa della Befana, anche in città, sarà del tutto particolare ed emozionante, per i più piccoli, ma anche per adulti ed anziani, che si spera ricomincino a vivere il calore del caminetto in ciascuna casa”. E dentro alla calza, al di la dei dolciumi e del carbone, che non possono certo mancare, dovranno necessariamente trovar posto le tipicità del nostro Paese, soprattutto nel 2018, decretato l’anno del cibo italiano nel mondo, con ben 5047 specialità alimentari tradizionali censite sul territorio nazionale in Italia che detiene così il record mondiale per varietà del patrimonio agroalimentare. Per quanto riguarda le varie categorie, si tratta di 1.521 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, 1.424 verdure fresche e lavorate, 791 salami, prosciutti, carni fresche ed insaccati di diverso genere, 497 formaggi, 253 piatti composti o prodotti della gastronomia, 147 bevande tra analcoliche, birra, liquori e distillati, 167 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc…) e 159 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei. Il Veneto è al quinto posto della classifica delle “bandiere del gusto”, preceduto da Campania (515), Toscana (461), Lazio (409) ed Emilia-Romagna (388), con 376 eccellenze. Nella calza della Befana, quindi, alcune delle sfiziosità del patrimonio veneto non potranno certo mancare. “Il percorso culturale intrapreso anni fa da Coldiretti sta dando i suoi frutti – concludono Cerantola e Palù – ed oggi l’offerta enogastronomica rappresenta anche una primaria motivazione di viaggio in Italia, con quasi uno straniero su quattro che riconosce nell’Italia il Paese della buona cucina, il 16% ai monumenti a pari merito con la moda, il 15% della pittura/scultura, il 7% del design ed il 5% della musica e del teatro secondo una ricerca Ipsos per Enit”.

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