VICENZA – Ospedale, l'innovazione in chirurgia con la tecnologia 3D
E’ stata illustrata nel corso di una conferenza stampa nella Direzione Generale dell’ULSS 6 Vicenza, un’innovazione relativa alla tecnologica 3D applicata alla chirurgia. A presentarla il Direttore Generale dell’ ULSS 6 Dr. Ing. Ermanno Angonese, il Direttore dell’ U.O. di Urologia ULSS 6 prof. Andrea Tasca ed il Dr. Sabino Pisani, responsabile tecnico dell’ innovazione alla presenza del dottor Giovanni Gottardelli, Amministratore Unico dell’azienda KMoney Italy srl.
Va premesso che gran parte delle affezioni urologiche di interesse chirurgico, possono essere affrontate con metodiche mini invasive, in particolare quella laparoscopica e robotica. Oltre alla minore invasività, i vantaggi più rilevanti di queste tecniche, rispetto a quella chirurgica tradizionale, risiedono nella magnificazione delle immagini, nell’ utilizzo di telecamere e monitor ad alta definizione e, potenzialmente, nell’ uso della tecnologia 3-D. Quest’ ultima, sempre piu’ frequentemente impiegata negli ultimi anni, in vari ambiti, tra cui quello ludico- ricreativo, e’ tuttavia gravata da alcuni inconvenienti, in primis l’ affaticamento visivo. I Ministeri dello sviluppo tecnologico e della salute hanno, pertanto, suggerito di limitare il suo utilizzo, soprattutto da parte dei soggetti in tenera eta’. La tecnologia 3-D attualmente disponibile in commercio fa riferimento ad un sistema di trasmissione delle immagini cosi’ detto ‘passivo’, che prevede l’ utilizzo di occhiali polarizzati, sincronizzati alla stessa frequenza del monitor. Il monitor, in questo caso, visualizza due riprese simultanee che vengono filtrate dagli occhiali ed inviate separatamente all’occhio destro e a quello sinistro. La qualità del 3D passivo non è ottimale perché questo sistema non permette di localizzare con precisione l’ oggetto inquadrato nello spazio. Più recentemente sono stati concepiti sistemi 3-D svincolati dall’utilizzo delle lenti polarizzate che permettono di avere una visione piu’ reale. Il sistema ‘ Kiwie RealVision’, presentato in sede di conferenza stampa, rappresenta un’ evoluzione di tale tecnologia. Esso consente una visione da varie angolazioni, non soffre di perdite di luminosità e trasmette immagini ad una profondità reale. Rispetto al sistema 3-D ‘passivo’ tale sistema genera, a livello corticale, un’ esperienza visiva reale e costruttiva, dissociata per i due occhi, tollerata perfettamente, con una distanza percepita reale e non variabile da soggetto a soggetto. Il risultato atteso è un defaticamento rispetto al sistema tradizionale.
Allo scopo di verificare l’ applicabilita’ in ambito clinico di tale sistema, e’ stato recentemente avviato, presso il reparto di Urologia dell’ Ospedale S. Bortolo e una volta superato l’ esame del comitato etico aziendale, uno studio orientato, in prima istanza, alla valutazione dell’ affaticamento visivo in corso di chirurgia laparoscopica con l’ utilizzo dei sistemi 2-D e 3-D. Ha fatto seguito una fase sperimentale su animale e clinica, tuttora in corso, che ha posto a confronto il sistema 3 D tradizionale con quello di recente concezione. I risultati preliminari dello studio, condotto in collaborazione con i colleghi dei Reparti di Oculistica e Neurologia, oltre che con il dott. Pisani in qualita’ di optometrista, indicano che il sistema “Kiwie RealVision” garantisce un’ ottima qualita’ delle immagini in assenza di affaticamento visivo a carico dell’ équipe chirurgica