6 Maggio 2016 - 14.19

VICENZA – Ovosodo e Due Calici ancora nel mirino dell’80enne di Contrà Pescherie Vecchie

ovosodo
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Continua la saga di Contrà Pescherie Vecchie a Vicenza che vede schierati su due fronti una ‘tenace’ ottantenne
vicentina e i due locali Ovosodo e Due Calici, rei, secondo l’anziana di disturbare la sua quiete serale e notturna con musica e cicaleccio dei clienti fino a tardi.
Apprendiamo che la donna ha chiamato la questura per ben due volte ieri sera. La prima poco dopo mezzanotte, riferendo di forte musica e rumori nella piazza. Gli agenti sono arrivati. Pur avendo il permesso di tenere musica bassa il locale aperto, i titolari hanno comunque invitato i clienti a entrare ed hanno spento le casse. Questura chiamata anche alle 2.00. L’anziana sentiva rumori. In questo caso gli addetti dei due locali stavano pulendo il plateatico. Le proteste della donna continuano da molto tempo e per ora non si intravede una soluzione. Da un lato i locali che tengono aperto nelle ore consentite e, come tutti i locali, hanno viavai di clienti. Dall’altro un’anziana che non riesce a dormire per i rumori che sente.

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Ecco il precedente capitolo, pubblicato da TVIWEB lo scorso 21 aprile
Tutto si può dire tranne che G.S., 80 enne vicentina che abita in contrà Pescherie Vecchie non sia insistente, battente come la pioggia inglese. L’anziana da anni sta conducendo una sua personale battaglia contro alcuni locali del centro storico di Vicenza, la cui colpa è quella di stare sotto o nei paraggi della sua abitazione.
I locali in questione sono l’Ovosodo e i Due Calici, notissimi punti di ritrovo per la gioventù vicentina. La donna chiama in questura con un’incredibile frequenza. Il motivo? Non lo spaccio, gli scippi, disordini pubblici, pericolo attentati, furti, rapine o aggressioni. Ma il rumore. Torniamo quindi alla questione bar fracassoni, che esiste praticamente solo nella quieta Vicenza, in cui lo struscio serale da alcuni residenti è visto come il male del secolo.
Negli ultimi giorni la polizia è stata chiamata una decina di volte dalla donna, che lamenta rumori fino a tarda ora oppure il forte interloquire di gruppi di giovani. Ogni volta dalla questura una volante si dirige in contrà Pescherie Vecchie per verificare e puntualmente, trovando la situazione pressoché in ordine o, al massimo, riprendendo avventori che si attardano o addetti che rimettono a posto dopo la chiusura, torna alla base.
La donna accusa i gestori dei locali di fare troppo chiasso quando, chiusi i locali, fanno le pulizie e rimettono a posto i tavolini. La questione è nota. L’anno scorso è arrivata al punto di buttare una secchiata d’acqua dalla finestra, investendo due ignari passanti e rischiando una denuncia.
Si è presentata lei stessa in questura diverse volte, dal sindaco, dal prefetto. Ma non riesce ad ottenere… misure restrittive. Ieri notte ha chiamato le volanti due volte: alle 00.40 e all’1.35. Ogni volta gli agenti arrivano e non notano nulla di grave, se non qualche ragazzo che si ferma a chiacchierare dopo la chiusura, invitandolo ad allontanarsi o abbassare la voce, oppure i dipendenti dei locali intenti a rimettere in ordine.
La secchiata d’acqua risale a maggio del 2015, mentre ad ottobre la polizia è stata chiamata perché due giovani parlavano ad alta voce. Ovviamente vi riportiamo gli episodi senza prendere una posizione, così come avvengono. Se da un lato i residenti (o alcuni residenti) vogliono il silenzio assoluto in centro, è anche vero che si tratta del pieno centro di una città che dovrebbe garantire momenti di svago anche fino a tarda ora a giovani, turisti o a qualsiasi cittadino voglia bersi qualcosa. Nel frattempo la polizia è obbligata ad intervenire ogni volta e… la storia continua…

VIACQUA

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