16 Marzo 2015 - 14.46

VICENZA – Palazzo Chiericati “presta” lo Sforza ai milanesi

milano piazza del duomo tviweb

Francesco Sforza “torna” a Milano. Nessun fantasma: stiamo parlando del marmo a grandezza naturale raffigurante “Francesco Sforza”, che, in occasione della mostra “Arte lombarda dai Visconti agli Sforza. Milano al centro dell’Europa” aperta al Palazzo Reale di Milano lo scorso 12 marzo, a cura di Mauro Natale e Serena Romano, sarà concessa in prestito dalla Pinacoteca civica di Palazzo Chiericati. L’opera è firmata dal carrarese Alberto Maffioli ed è risalente alla seconda metà del 1400.
“Prestare opere dei nostri musei civici è sempre motivo di grande soddisfazione – commenta il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d’Elci –, in particolare quando si tratta di esposizioni di così alto valore scientifico. Oltre che fornire un segnale importante di attenzione del mondo dell’arte verso Vicenza e i suoi tesori, a volte ancora poco conosciuti dal grande pubblico, queste partnership si traducono spesso in occasioni preziose per ottenere finanziamenti ad hoc per restauri. Nel 2014 abbiamo infatti ottenuto interventi per un valore superiore a 26 mila euro, segno di attenzione da parte dell’amministrazione comunale al restauro del patrimonio e di capacità innovativa nel reperire all’esterno le risorse necessarie”.
Gli enti organizzatori dell’esposizione meneghina, Palazzo Reale e Skira Grandi Mostre, infatti, si sono fatti carico di un intervento manutentivo di pulitura sulla scultura, oltre che del finanziamento di un nuovo basamento metallico. In considerazione inoltre del fatto che la statua verrà esposta nell’ala novecentesca di Palazzo Chiericati insieme alla sua compagna “Bianca Maria Visconti”, sempre realizzata da Maffioli, gli organizzatori hanno acconsentito a finanziare anche la realizzazione del nuovo basamento per quest’ultima. Il costo complessivo degli interventi di cui la Pinacoteca di Palazzo Chiericati ha beneficiato ammonta a circa 8.500 euro.
A causa della delicatezza del pezzo e del suo peso elevato, particolarmente impegnativi sono stati il trasporto e il posizionamento dell’opera nella sede espositiva, entrambi condotti dalla ditta Arterìa. Per l’allestimento è stato necessario l’utilizzo di un carroponte manuale “porta-gantry” utilizzato per sollevare opere molto pesanti, e il lavoro di sei persone specializzate. La movimentazione è durata circa 4 ore, durante le quali si è creato un affollamento di spettatori (curatori, organizzatori, addetti ai lavori, e gli intervenuti per l’anteprima) che sono rimasti col fiato sospeso fino al collocamento definitivo e all’applauso finale.

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