Vicenza – Perché la Polizia Locale multa un’auto con il finestrino abbassato a Monte Berico, ma sembra ignorare i continui pericoli sotto gli occhi di tutti in viale Milano

(segnalazione di alcuni cittadini residenti in viale Milano)
La vicenda della multa inflitta a un cittadino per aver lasciato l’auto con il finestrino abbassato a Monte Berico ha suscitato più di una perplessità tra i residenti. Secondo la Polizia Locale, quel gesto poteva facilitare l’intervento di malintenzionati, che avrebbero potuto togliere il freno a mano e causare incidenti. Tutto legittimo, se non fosse che — a pochi minuti dal santuario mariano — si assiste quotidianamente a infrazioni ben più pericolose e impattanti sulla sicurezza pubblica, che però sembrano non ricevere la stessa attenzione.
Parliamo di viale Milano, una delle arterie più trafficate della città, crocevia obbligato per migliaia di cittadini ogni giorno. Qui, le doppie file sono una costante, le auto parcheggiate sulle strisce pedonali una regola e non un’eccezione, con i pedoni costretti a schivare ostacoli tra fioriere e veicoli per attraversare (questa la situazione ai civici 77-83). I residenti che devono rientrare nei passi carrai spesso si trovano a dover aspettare in mezzo al viale, con la freccia accesa, in attesa che i “parcheggiatori abusivi” liberino la strada. Tutto questo non è forse una situazione di pericolo reale e concreto? Non si può dire che la situazione non sia stata denunciata. Abbiamo noi stessi pubblicato più volte segnalazioni e la situazione non migliora, con gli abusivi che si sentono legittimati a parcheggiare ‘gratis’ in zone pericolose in stile ‘periferia di Mumbai’.
Eppure la risposta istituzionale, a differenza della sanzione per un finestrino lasciato aperto, sembra latitare. Perché la Polizia Locale non interviene in modo sistematico e risolutivo in una zona che è diventata simbolo del disordine urbano? A questo si aggiunge una lunga serie di disagi: ciclisti sui marciapiedi che sfrecciano mettendo a rischio i pedoni, corsie ciclabili usate come parcheggi, abbandoni di rifiuti che trasformano il punto raccolta di via Genova in una discarica a cielo aperto (con gli studenti del Piovene costretti a saltare sacchetti di immondizia nel migliore dei casi) e — cosa ancora più grave — lo spaccio di stupefacenti sotto le telecamere di via Firenze, visibile a chiunque transiti.
A pochi passi, l’ex Famila di via Torino si è trasformato in un dormitorio a cielo aperto, testimoniando il degrado che sta inghiottendo un’area centrale della città. Una città che si fregia del titolo di patrimonio UNESCO, che si vanta di essere una delle realtà più produttive e ricche del Paese, ma che chiude gli occhi davanti a situazioni che non sono degne nemmeno del più trascurato dei quartieri di periferia.
A questo punto non si può che lanciare un appello all’Amministrazione e alla Polizia Locale: è ora di intervenire con fermezza, con costanza e con una visione strategica che rimetta al centro la vivibilità e la sicurezza. Non bastano le sanzioni simboliche (ma sarebbero utili!): serve una volontà politica concreta per risolvere i problemi strutturali, e restituire dignità a una zona che rappresenta il cuore (malato) di Vicenza.
