30 Settembre 2024 - 18.24

Vicenza – Portici di Monte Berico: approvato il progetto di restauro da 3,8 milioni di euro

È stato approvato dalla giunta comunale il progetto esecutivo relativo al restauro dei portici di Monte Berico. Il progetto, denominato “Lavori per la tutela conservazione restauro fruizione valorizzazione e digitalizzazione dei Portici di Monte Berico a Vicenza”, dell’importo complessivo di 3.792.000 euro, è volto alla realizzazione dei lavori di conservazione e restauro dei portici settecenteschi, fulcro di un movimento devozionale al Santuario ed esempio ideale fra architettura e paesaggio. L’amministrazione ha presentato il progetto per accedere al finanziamento dell’otto per mille.

«Abbiamo approvato nei giorni scorsi il progetto esecutivo per il completo restauro dei portici di Monte Berico – le parole dell’assessore ai lavori pubblici Cristiano Spiller -. Un intervento molto complesso su un bene patrimonio e simbolo della città, dal costo di 3 milioni e 800 mila euro. L’intervento riguarda principalmente il rifacimento della copertura che è molto degradata e che risente dei segni del tempo, e che causa anche molte infiltrazioni che poi degradano le pareti e le cappelle dell’intero porticato. Un altro intervento riguarda gli intonaci e la sistemazione della pavimentazione».

L’obiettivo del progetto è la realizzazione di interventi di restauro finalizzati a fermare il degrado e il restauro delle parti del complesso, al fine di proteggere il bene storico e la sua fruibilità, restituendo la sua funzione storica e la valorizzazione artistica, religiosa, culturale e turistica. I portici di Monte Berico si trovano in condizione di degrado diffuso per molteplici cause: la copertura è danneggiata, in parte per la presenza notevole di vegetazione infestante, con conseguente spostamento e rottura dei coppi. È diffuso anche l’ammaloramento della guaina e l’otturamento dei canali di gronda. L’umidità di infiltrazione meteorica originata dall’acqua piovana, inoltre, comporta l’erosione dei giunti di malta della muratura e il distacco, il sollevamento e l’erosione degli intonaci e delle scialbature presenti.

Anche gli intonaci si trovano in stato di degrado: è infatti molto diffuso il fenomeno delle fessurazioni su tutte le pareti interne e sulle volte a cupola e a crociera. Sugli elementi architettonici in pietra di Vicenza (basamenti, capitelli, stemmi, conci in chiave) si manifesta il fenomeno dell’erosione e dell’esfoliazione. Da segnalare, anche il fenomeno del degrado a causa delle numerose scritte vandaliche con vernici spray o pennarelli indelebili. La pavimentazione in cordonate e masegne di trachite presenta un diffuso deposito superficiale e, in un tratto, uno spostamento e un dissestamento dei blocchi di masegne.

«È partita subito la caccia al finanziamento – continua Spiller -. Abbiamo presentato questo progetto per accedere al finanziamento dell’otto per mille. Nei prossimi mesi sapremo se saremo finanziati».

I lavori di restauro conservativo assumono dunque un’importanza fondamentale per arrestare il degrado del manufatto. L’intervento prevedere la revisione della copertura dei coppi, manto, consolidamento e ricostruzione di elementi strutturali in legno degradati e la posa di una nuova lattoneria in rame e di un nuovo sistema di smaltimento delle acque atmosferiche. Prevista anche una pulitura a secco e dei lavaggi, una disinfestazione da colonie di microrganismi e la pulitura dai graffiti vandalici, sia per superfici esterne che interne. L’intervento vedrà anche la rimozione dell’intonachino degradato e la formazione di nuovo intonaco rasato, il consolidamento degli elementi lapidei, la stilatura dei giunti di malta, il consolidamento dell’intonaco esistente stratificato e l’integrazione puntuale dell’intonaco esistente, le stuccature delle superfici interessate da fessurazioni diffuse e discontinuità.

Il restauro interesserà anche gli stemmi araldici, con il consolidamento della coesione della pellicola pittorica, velatura o reintegrazione pittorica. Attenzione anche per le decorazioni sottarchi delle cappelle, con la rimozione di scialbature e il consolidamento della coesione della pellicola pittorica. Per quel che riguarda le superfici interne, ci sarà l’applicazione di due mani di dipintura a latte di calce, la velatura superficiale di intonaci, la stesura di un prodotto antigraffito, il trattamento per la protezione di elementi metallici per l’arresto dell’ossidazione, oltre alla pulitura e alla sistemazione degli elementi in blocchi della pavimentazione in trachite.

Il progetto complessivo è suddiviso in 8 lotti funzionali.

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