11 Luglio 2018 - 11.58

VICENZA – Zoomafie: Vicenza seconda in Italia per i crimini contro gli animali

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E’ stato presentato oggi il nuovo Rapporto Zoomafia LAV che, come ogni anno, fa luce su crimini contro gli animali, spesso sistematici e seriali, commessi in Italia: e la città berica è tristemente seconda in classifica, dopo Brescia.

Il Rapporto Zoomafia 2018 “Crimini e animali”, redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV, è alla sua diciannovesima edizione e analizza lo sfruttamento criminale di animali avvenuto nel 2017.

“Il primo dato che emerge dal nuovo Rapporto è la conferma della capacità penetrante della criminalità organizzata in settori diversi ma accumunati dal coinvolgimento di animali – afferma Ciro Troiano -. Interessi che si intrecciano con le più tradizionali attività manipolatorie e pervasive come la corruzione, la connivenza con apparati pubblici infedeli, il perturbare gli appalti, il controllo delle attività illegali sul territorio. Segnali di questo tipo arrivano da diversi filoni, come il traffico di cuccioli, la gestione dei canili, il controllo dei pascoli. Un altro dato da rilevare è la sempre maggiore gestione organizzata delle condotte zoocriminali. Sempre più spesso, infatti, si riscontrano reati associativi, perpetrati da gruppi di individui legati o dal concorso o da vero vincolo associativo”.

La geografia dei crimini contro gli animali

I dati pervenuti dalle Procure Ordinarie ci offrono uno spaccato reale dei reati contro gli animali accertati sul territorio nazionale e ci consentono anche un’analisi della distribuzione geografica dei crimini contro gli animali. La Procura di Brescia, sempre in base al campione analizzato, si conferma quella con più procedimenti iscritti per reati contro gli animali nel 2017: 527 procedimenti con 387 indagati. C’è da dire che più della metà dei procedimenti, 275 fascicoli, pari al 52% del totale, riguarda i reati venatori che hanno coinvolto il 72% degli indagati (279 persone). “È noto – sottolinea Troiano che la provincia di Brescia rappresenta l’hotspot del bracconaggio più importante d’Italia, quindi il numero dei procedimenti per tali reati influisce notevolmente sulla media totale dei reati contro gli animali registrati”. Seguono appunto Vicenza, con 256 procedimenti e 102 indagati, Udine, con 213 procedimenti e 112 indagati, Verona, con 212 procedimenti e 101 indagati, Napoli, con 194 procedimenti e 158 indagati, Roma, con 180 procedimenti e 77 indagati, Milano, con 152 procedimenti e 76 indagati, Bergamo, 142 procedimenti e 90 indagati, Torino, con 139 procedimenti e 81 indagati e Palermo, con 137 procedimenti e 127 indagati.Un dato che risalta è quello di Crotone dove nel 2017 non sono stati registrati procedimenti per i reati analizzati, sicuramente una situazione anomala rispetto ai dati pervenuti dalle altre Procure regionali. Anche per il 2017 la Procura con meno procedimenti per reati contro gli animali, è quella di Savona con 3 procedimenti a carico di ignoti. Seguono Nocera Inferiore (SA), 6 procedimenti e 4 indagati, Vasto (CH), 8 procedimenti e 2 indagati, Lagonegro (PZ), 10 procedimenti e 10 indagati, Locri (RC) 13 procedimenti e 8 indagati, Pisa, 15 procedimenti e 12 indagati, Lanciano (CH), 17 procedimenti e 11 indagati, Pistoia, 17 procedimenti e 14 indagati, e Gela (CL), 20 procedimenti e 13 indagati.

Allarme combattimenti clandestini

I combattimenti tra animali sono il «vero allarme, un vero affare per la criminalità – rileva il Rapporto – con migliaia di animali vittime ogni anno». Molti i cani ritrovati con ferite da morsi o morti con cicatrici riconducibili alle lotte, sequestri di allevamenti di pit bull, pagine Internet o profili di Facebook che esaltano i cani da lotta. Il malaffare si è da tempo infiltrato nel mondo animale – corse clandestine di cavalli, traffico di cani, bracconaggio, uso intimidatorio – ed è approdato nel mondo degli allevamenti, della macellazione e della distribuzione della carne sino al settore ittico.

L’edizione 2018 del Rapporto Zoomafia ha avuto il patrocinio del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, con cui la LAV ha siglato un Protocollo d’Intesa per rafforzare prevenzione e contrasto dei reati a danno di animali, e della Fondazione Antonino Caponnetto.

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